La pianificazione finanziaria ha assunto un ruolo sempre più determinante nel recente passato e lo sarà ancora di più nel prossimo futuro.
Basti pensare alla recente riforma della legge fallimentare che prevede l’introduzione di un sistema di early warning, un meccanismo di allerta precoce che impone a determinati soggetti (ad esempio l’erario) di comunicare tempestivamente la situazione di crisi ad un organismo istituito in seno alla camera di commercio. L’obiettivo è trovare una soluzione prima che la crisi divenga irreversibile. Tale novità impone alle imprese una autodiagnosi non solo della situazione finanziaria storica ed attuale, ma soprattutto di quella prospettica. Pertanto il planning non è più strumento relegato a pochi imprenditori virtuosi che cercano di anticipare le dinamiche che vanno a manifestarsi successivamente, ma diviene in tutto e per tutto anche uno strumento finalizzato a prevenire eventuali situazioni di crisi e tensione.
Lo stesso discorso vale per le startup: pianificare è irrinunciabile anzitutto per fissare dei milestones, ma anche per comunicare agli stakeholders qual è la via prescelta. Basti pensare alle piattaforme di crowdfunding che consentono di raccogliere capitali nel momento in cui l’impresa è in grado di comunicare con linguaggio tecnico finanziario appropriato.
Perché un approccio cost driven?
Perché l’imprenditore ha poche certezze ex ante. E certamente non sono i ricavi che otterrà grazie al suo business.
Al contrario egli presidia molto bene i costi fissi che gravano sull’attività nonché la marginalità espressa dalle vendite e quindi legata ai costi variabili.
Da qui un approccio “bottom up” che muove dai costi per comunicare qual è il valore della produzione che l’impresa deve raggiungere per sostenere i propri impegni fissi in autonomia, senza necessità di sostegno da parte di terzi.
Il Workshop si caratterizza per un approccio concreto e interattivo.
I partecipanti vengono coinvolti fin dalle prime battute e diventano protagonisti attivi dell'evento.
A tutti i partecipanti sarà inviato il materiale didattico.
Michele Giorni, analista finanziario, formatore e consulente. Laureato in Economia Aziendale, svolge attività di formazione in corporate finance nelle aziende e presso i maggiori gruppi bancari italiani. Specializzato in crisi di impresa e ristrutturazioni si occupa di distressed companies e turnaround management. Co-autore dei libri “Il profitto è un’opinione. La cassa è un fatto.” e “L’altro modo di redigere il business plan”. Dottore commercialista e revisore contabile, è partner di inFinance.
Il Workshop si è svolto a Bologna, Padova e Roma.