Divulgazione

Convertible note e strumenti finanziari partecipativi

Una startup nelle sue fasi di vita iniziali vale poco e percepisce una stringente necessità di iniezioni di capitali per lo sviluppo e la successiva crescita.
Tale circostanza spinge non di rado i founders a cedere una parte importante della loro azienda a valori esigui.
La raccolta dei primi fondi ad una valutazione troppo bassa rischia di pregiudicare lo sviluppo dell’iniziativa, causando problemi legati ad una cap table mal strutturata o troppo popolata. 
Nei mercati evoluti, caratterizzati da una cultura Venture Investing radicata e consolidata, come quello degli USA si cerca di aggirare questo tipo di problema evitando di cedere quote di capitale al primo giro di boa, quando vengono raccolte le prime centinaia di migliaia di dollari.
Andando quindi dritti al punto questo avviene grazie allo strumento delle convertible notes.
Ma cosa sono le convertibile notes? Una startup in Italia può emettere convertible notes?

Autore: Diana Lesic

Lean Office: la revisione dei processi d'ufficio in ottica snella

Spesso, in azienda, gli sprechi maggiori, sebbene meno manifesti, si rivelano al di fuori delle realtà produttive e, se non corretti, rischiano di oscurare i risultati del manufacturing e di rendere vani gli sforzi per raggiungere un processo produttivo più snello.
Ecco, quindi, perché parlare di Lean Office.
Il Lean Office è, infatti, parallelamente al Lean Manufacturing, un insieme di metodi e tecniche pensate per rendere efficienti i servizi, siano questi erogati dalle aziende che li vendono come core business, o dalle aziende commerciali e manifatturiere unitamente ai prodotti (Customer Care, Contact Center, etc) e quindi “a completamento” del processo principale.
L’obiettivo dell’applicazione del Lean Office, è quello di massimizzare tre fattori: l’efficacia nell’erogazione del servizio, l’efficienza e la qualità.
Ma come fare a livello pratico?


Autore: Jessica Soldi
 

Il Total Productive Maintenance (TPM)

Per soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente è necessario migliorare le performance.
Ma come fare? 
Una delle soluzioni è quella di efficientare il tempo a disposizione per la produzione. Lavorare sulla gestione delle manutenzioni permette di ridurre le fermate e, di conseguenza, di ridurre tempi e costi di produzione.
La logica Lean ci viene in aiuto presentando il Total Productive Maintenance (TPM), uno strumento che porta ad un’evoluzione dell’accezione del termine manutenzione… da una visione iniziale di centro di costo inevitabile, a un ruolo sempre più strategico in funzione degli obiettivi produttivi che si vogliono ottenere.
Ma cos’è e come funziona il TPM? 


Autore: Stefano Landoni
 

Robotic Process Automation (RPA)

In ambito aziendale, quando si parla di robot, solitamente lo si fa con un’unica accezione, ovvero, ci si riferisce a impianti o macchinari che sostituiscono l’essere umano o collaborano con esso al fine di migliorare le performance di un processo produttivo, riducendone anche i costi di manodopera. La Robotic Process Automation(RPA) non è nulla di tutto questo.
Con RPA non si allude ad un impianto o un macchinario, bensì ad un software, che, adeguatamente programmato, può simulare l’attività di un utente e gestire in autonomia un processo informativo aziendale caratterizzato da un’alta ripetitività delle operazioni.
Ma quali sono i benefici che un’azienda può trarre da un’implementazione di questo tipo? 

Autore: Nicola Sala
 

L'analisi tecnica a supporto delle decisioni

Tentare di comprendere e di spiegare i comportamenti degli operatori coinvolti nelle negoziazioni di titoli mobiliari e di altri beni quotati nei mercati regolamentati - materie prime, valute, strumenti derivati, ecc. - rappresenta da sempre un impegno costante non solo degli studiosi di accadimenti economici, ma anche degli stessi professionisti operanti sui mercati finanziari. 
La pervasiva e inarrestabile diffusione di Internet ha, inoltre, favorito lo straordinario sviluppo del trading online, consentendo a chiunque di poter effettuare compravendite sfruttando la rete.
La transizione dall’intermediazione finanziaria tradizionale all’operatività telematica richiede peraltro l’acquisizione di una maggiore consapevolezza sugli strumenti e sulle metodologie in grado di agevolare la pianificazione e la gestione di oculate strategie di posizionamento sui mercati. Consapevolezza che non può prescindere dalla conoscenza dei principi e dei criteri dell’Analisi Fondamentale e dell’Analisi Tecnica. 
...ma come inquadrare l’attualità e le prospettive dei mercati azionari, dei rapporti di cambio e dei prezzi delle materie prime con gli strumenti dell’Analisi Tecnica?

Autore: Achille Fornasini
 

Da dove parto per efficientare i processi?

La parola “efficientare” è ormai all’ordine del giorno, soprattutto quando ci si trova in azienda.
Un sistema di produzione non correttamente monitorato può generare una serie di inefficienze che potrebbero a loro volta portare ad avere costi anche molto elevati.
Non riuscire ad individuare e/o a comprendere questi costi implica inevitabilmente l’impossibilità di intervenire tempestivamente e correttamente sulle principali cause di inefficienza, al fine di diminuire ed ottimizzare il relativo impatto economico.
La mancata (o cattiva) misurazione delle inefficienze produttive implica un calcolo non preciso del costo orario di trasformazione del prodotto, in quanto comprenderebbe al suo interno anche i costi di tali inefficienze. Utilizzando poi questo calcolo per studiare il pricing verso l’esterno si rischia di inserire nel prezzo finale di vendita anche l’impatto delle inefficienze, ribaltandone quindi il costo sul cliente finale.
Come possiamo, quindi, gestire questa complessità? 

Autore: Manuel Agnellini
 

The company in a nutshell

Esiste uno strumento in grado di analizzare un’entità complessa come l’azienda attraverso un unico prospetto?
Esiste un sistema con cui effettuare una rapida diagnosi di una buona parte delle problematicità dell’impresa?
Sebbene si tratti di una grande sfida, nell’ambito dell’analisi di bilancio esiste davvero uno strumento in grado di assolvere, almeno in parte, a tale funzione: la Matrice DuPont.
Questo strumento scompone l’indice di redditività ROE (Return on Equity) in tre componenti che misurano il contributo apportato dalle diverse aree gestionali al rendimento del capitale degli azionisti in termini di efficacia ed efficienza.
In questo working paper approfondiamo la matrice DuPont e segnaliamo alcuni "tricks" per una sua corretta realizzazione.

Autore: Gessica Valsecchi
 

È così difficile creare un budget di cassa “fatto in casa”?

Spunti per le piccole imprese poco digitalizzate.

Il principale strumento che consente di acquisire consapevolezza sulla capacità di operare in equilibrio finanziario nel breve periodo è il budget di cassa, noto anche come budget di tesoreria. Per la PMI è uno strumento irrinunciabile di controllo di gestione e di conformità alle richieste normative. 
Per implementare un buon budget di cassa, occorre muovere dalla consapevolezza che la maggior parte delle informazioni si trova già in azienda: scadenziari clienti e fornitori, ordini attivi e passivi, costi fissi analizzabili per lo meno su base storica, ecc.  Il vero lavoro consiste nell’estrapolare e organizzare tali flussi informativi che si trovano spesso in database diversi (dove chiaramente il software gestionale di contabilità la fa da padrone) oppure neanche sono mai stati censiti; si pensi in tal senso a una mappatura delle scadenze di leasing e mutui mensili, alla mappatura delle scadenze fiscali lungo l’anno, alla mappatura di pagamenti per assicurazioni, contratti di noleggio e manutenzioni ecc. 
Segnaliamo degli spunti operativi e alcuni take aways.


Autore: Diana Lesic
 

Vuoi ulteriori informazioni?
 


Scrivici

Ti chiamiamo noi?
 


Scegli quando

inFinance S.r.l. | via Massena 4 – 20145 Milano – Italy | tel. +39 02 86.89.17.63 – fax +39 02 86.89.17.64 | info@infinance.it
P.IVA 09220050968 – REA MI–2076529 | Capitale sociale € 50.000 i.v. | Informativa Privacy | Cookie policy